Le prime risposte ci arrivavano dai racconti dei nostri genitori e dai nonni che sin da bambini ci facevano andare con la fantasia ad immaginare situazioni, belle o brutte che fossero, di tempi a noi lontani.
Anche loro si rifacevano a notizie avute dai loro vecchi. Era veramente affascinante ascoltarli e alla fine conoscere la nostra storia.
Sono in fondo queste motivazioni che mi hanno incuriosito e spinto a sostenere Piero Santostefano quando mi ha informato che il registro dei battesimi, matrimoni e funerali tenutisi a Lio Piccolo fino all’inizio del secolo scorso e conservato presso la canonica di Torcello, era in stato di degrado e si doveva provvedere urgentemente ad un restauro.
Ci siamo recati a visionare questo importante documento e con la massima cautela ci fu permesso di consultarlo.
E’ stato emozionante quando vidi trascritti i nomi dei miei antenati e documentati ufficialmente date ed episodi che sino allora avevo solo sentito raccontare.
Grazie all’aiuto di alcuni amici, è stato possibile procedere al restauro di questo importantissimo libro, che è stato la base di partenza dalla quale Piero Santostefano ha potuto ricostruire la storia di molte famiglie di Lio Piccolo e Mesole.
Attualmente la comunità è molto piccola, ma se andiamo agli anni cinquanta del secolo scorso contava più di cinquecento persone distribuite nei due lembi di terra di Lio Piccolo e Mesole.
Ci si conosceva tutti, c’era molta vita sociale e solidarietà, indipendentemente dal grado di parentela o vicinanza.
I compagni di scuola erano come fratelli e sorelle e ancora oggi è bello ritrovarsi e condividere quei tempi passati.
Armando Ballarin dei Rabiato di Lio Piccolo
Situata nella meravigliosa laguna di Venezia, la zona che comprende Lio Piccolo, Mesole, Lio Maggiore, Saccagnana e Treporti è una destinazione imperdibile per chi cerca bellezze naturali, tradizioni antiche e atmosfere rilassanti.
Qui si possono scoprire paesaggi unici, borghi antichi, attività turistiche e prodotti gastronomici di alta qualità. Ogni località ha il suo fascino e le sue peculiarità. Se amate la natura, la cultura e la buona cucina, non potete perdere la zona di Lio Piccolo, Mesole, Lio Maggiore, Saccagnana e Treporti, gemme della laguna Nord di Venezia.
È la Contrada con le origini più antiche, risalenti almeno all’epoca imperiale romana, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di due grandi case-emporio risalenti a quell’epoca.
Nella graziosa piazzetta si trova un bel palazzetto padronale della fine del Settecento, e la chiesetta della stessa epoca. Nel logo c’è la chiesetta dedicata alla Madonna della Neve con il tipico campanile a torre.
È una Contrada di origini antiche, il suo edifcio più caratteristico, il “Convento” dai camini rotondi, riprodotto anche nel logo, infatti alla fne del Trecento.
È una sottile striscia di terra che si raggiunge passando dall’isola di Saccagnana. Il suo nome deriva da quello di “Mensula”, l’isola di mezzo cioè, trovandosi tra l’isola di Lio Piccolo e il Litorale.
Si trova alla fine di una stretta lingua di terra che, iniziando poco più a nord di Jesolo paese, si protende verso sudovest tra le paludi della Laguna di Venezia. Oggi pressoché disabitata, in passato ha ospitato un importante centro compreso nel Ducato di Venezia.
L'importanza che Lio Maggiore assunse durante il medioevo è comprovata dall'insediamento di podestà veneziano con giurisdizione anche su Lio Piccolo, Equilio e sul lido del Pineto. Se la cronaca attribuita a Pietro Giustinian fissa nel 1270 l'arrivo del primo podestà di Lio Maggiore, le testimonianze documentarie dimostrano che il governatore era già presente almeno dal 1241. Pur riconoscendo gli statuti veneziani il centro poteva godere anche di una certa autonomia legislativa, della quale tuttavia restano solo poche testimonianze.
L’isola di Saccagnana delimita il territorio comunale a nord, e ospita l’importante terminal acqueo di Treporti”, dove partono le motonavi per Burano-Murano -Torcello e Venezia.
Qui si trova l’edificio dell’antica dogana costruito nell’Ottocento. L’isola deve il suo nome a quello medioevale di “Sacca Magna”.
Questa Contrada è da sempre dedita all’agricoltura. Nella piazzetta del “Prà’” c’è una piccola villa veneta di campagna del Cinquecento con una chiesetta dedicata alla Madonna del Carmine, un gruppo di edifci disposti a quadrilatero, a formare una caratteristica corte di campagna. I prodotti tipici dell’agricoltura sono ora soprattutto ortaggi, dal sapore prelibato che deriva dalla qualità del terreno. Nel logo è riprodotto il “Palazzetto” del Pra’.
Questa Contrada è formata dall’isola di Portosecco e dall’isola della Chiesa, ed è collegata al Litorale del Cavallino dal Ponte di Pordelìo.
Deve il suo nome a quello di Porto dei Tre Porti con cui ancora in epoca medioevale veniva chiamata la vicina bocca portuale.
Questi tre porti erano quelli delle antiche isole di Ammiana, ora scomparsa, di Torcello e di Mazzorbo Burano. Di importanza storica, la bella chiesa del S.S. Trinità, risalente alla fne del ‘600, riprodotta nel logo
Conoscere, Amare, Conservare